Sole e tumore alla pelle: il ruolo degli omega-3
L’estate è indubbiamente una delle stagioni preferite da tutti noi ed agosto, in particolare, per molti italiani è sinonimo di ferie. Sia al mare, che al lago, che in montagna, si tende ad esporsi al sole per un periodo prolungato e nonostante i raggi solari siano benefici, bisogna prestare un po’ di attenzione. Il sole può essere causa di melanoma cutaneo: una forma di tumore, causato dalla trasformazione tumorale di alcune cellule, i melanociti, che insieme ai cheratinociti, compongono lo strato più esterno della pelle, ovvero l’epidermide. Nell’epidermide avviene la produzione della melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari.
Fattori che influenzano il melanoma cutaneo
Raggi UV
Le radiazioni ultraviolette (UV) sono considerate il fattore di rischio più consistente per il cancro alla pelle. Soprattutto quelle artificiali, come ad esempio quelle da solarium. Nonostante la moderna tecnologia, è indiscusso che l’abbronzatura da solarium aumenti notevolmente il rischio di melanoma [2]. La principale fonte di radiazioni UV naturali è il sole. Sia artificiali, che naturali, i raggi UV possono essere molto dannosi per la nostra pelle, per questo bisogna prestare molta attenzione. Oltre 20 studi scientifici confermano come il rischio di contrarre melanoma più elevato (il 57% in più), ce l’abbiano quelle persone che si espongono di rado al sole [3]. Come ad esempio chi lavora in ufficio e raramente trova il tempo per stare all’aperto, ma quando è in vacanza, si sdraia al sole tutto il giorno. La pelle fatica ad adattarsi a questo.
Il rischio varia chiaramente anche dal tipo di pelle e dal suo grado di sensibilità alla luce. Diversi studi riportano che gli individui con la carnagione molto chiara, molte lentiggini, gli occhi azzurri e magari i capelli biondi o rossi sono più colpiti dal melanoma [4].
Un’abbronzatura regolare sembra addirittura offrire protezione. Molte ricerche hanno rilevato che anche le persone che prendono il sole regolarmente ed in eccesso rischiano di contrarre il tumore alla pelle per 27% in più rispetto ad altri [3]. Quando la pelle si abitua alle radiazioni, il rischio di melanoma può decrescere, se si evitano le scottature solari. L’equilibrio e la protezione solare con creme di qualità sono fondamentali.
Alcol
Uno studio scientifico, condotto nel 2013 ha dimostrato che il consumo di alcol aumenta drasticamente il rischio di melanoma cutaneo [5]. Chi consuma più di 50 g di etanolo al giorno, che corrispondono a circa 4 bicchieri di vino, rischia il 55% in più di contrarre il cancro alla pelle, mentre chi si limita a 2 bevande alcoliche al giorno il 18 %. Il consumo di alcol in combinazione con i raggi solari è particolarmente pericoloso. Si sostiene che l’alcol riduca gli antiossidanti della pelle, responsabili della neutralizzazione dei radicali liberi prodotti dalla luce del sole. Al contrario, una dieta sana, equilibrata e varia, ricca di alimenti vegetali antiossidanti ha un effetto protettivo.
Vitamina D
La vitamina D, se assunta regolarmente ed in giusta quantità, aiuta a prevenire e a rallentare un melanoma. E´ la produzione di vitamina D da parte del corpo, é favorita dall’esposizione solare, ma quest’ultima deve comunque essere moderata. Per questo si consiglia di assumere questa sostanza nutritiva, consumando integratori di qualità [6].
Omega-3 EPA e DHA
Gli straordinari effetti antinfiammatori e immunomodulanti dell’EPA e del DHA sono benefici anche per malattie della pelle come la neurodermite e la psoriasi [7]. Un alto indice di omega-3 nel corpo consente di prevenire il sussistere di malattie oncologiche. Molti studi hanno dimostrato che gli omega-3 hanno un effetto chemio-protettivo e terapeutico nei pazienti affetti da cancro. Infatti, la medicina riporta che EPA e DHA riducono la crescita delle cellule tumorali, accelerando al contempo la morte delle cellule colpite [8]. Uno studio clinico sul cancro della pelle, che ha coinvolto 79 partecipanti, consumatori e non consumatori di olio di pesce, ha analizzato come l’assunzione regolare di 4.000 mg di acidi grassi omega-3 (EPA e DHA) al giorno potesse influire sull’immunità della pelle alle radiazioni solari. I partecipanti allo studio sono stati esposti alla luce diretta del sole per un totale di 8, 15 o 30 minuti all’ora di pranzo in piena estate. È emerso che chi assumeva regolarmente una giusta quantità di acidi grassi omega-3 avesse riscontrato molte meno conseguenze negative sulla pelle, rispetto a chi non ne era consumatore regolare [9].
Dunque, anche gli omega-3 marini EPA e DHA, se assunti correttamente e costantemente, possono aiutare a prevenire e ridurre gravi patologie alla pelle. I prodotti NORSAN, sia di origine animale, che vegetale, sono naturali al 100% ed hanno un alto dosaggio di omega-3. Questo consente di poter integrare 2 g di EPA e DHA al giorno tramite un solo cucchiaio (8ml) di Omega-3 Total, un cucchiaino (5ml) di Omega-3 Vegano o 5 capsule.
Fonti:
[1] Olsen CM, Zens MS, Green AC, et al. Biologic markers of sun exposure and melanoma risk in women: pooled case-control analysis. Int J Cancer. 2011;129(3):713-723.
[2] Lazovich D, Isaksson Vogel R, Weinstock MA, Nelson HH, Ahmed RL, Berwick M. Association Between Indoor Tanning and Melanoma in Younger Men and Women. JAMA Dermatol. 2016;152(3):268-275.
[3] Nelemans PJ, Rampen FH, Ruiter DJ, Verbeek AL. An addition to the controversy on sunlight exposure and melanoma risk: a meta-analytical approach. J Clin Epidemiol. 1995;48(11):1331-1342.
[4] Gandini S, Sera F, Cattaruzza MS, Pasquini P, Zanetti R, Masini C, Boyle P, Melchi CF: Meta-analysis of risk factors for cutaneous melanoma: III. Family history, actinic damage and phenotypic factors. Eur J Cancer. 2005 Sep;41(14):2040-59.
[5] Darvin ME, Sterry W, Lademann J, Patzelt A: Alcohol consumption decreases the protection efficiency of the antioxidant network and increases the risk of sunburn in human skin. Skin Pharmacol Physiol. 2013;26(1):45-51.
[6] Newton-Bishop, J. A., Beswick, S., Randerson-Moor, J., Chang, Y.-M., Affleck, P., Elliott, F., … Bishop, D. T. (2009). Serum 25-Hydroxyvitamin D3 Levels Are Associated With Breslow Thickness at Presentation and Survival From Melanoma. Journal of Clinical Oncology, 27(32), 5439–5444.
[7] https://www.pharmazeutische-zeitung.de/inhalt-01-1997/pharm3-01-1997/#:~:text=Fisch%C3%B6l%20(Omega%2D3%2DPUFA,und%20insbesondere%20der%20h%C3%A4ufigen%20Windeldermatiti.
[8] Nikolakopoulou Z, Nteliopoulos G, Michael-Titus AT, Parkinson EK. Omega-3 polyunsaturated fatty acids selectively inhibit growth in neoplastic oral keratinocytes by differentially activating ERK1/2. Carcinogenesis. 2013;34(12):2716-2725.
[9] Pilkington SM, Massey KA, Bennett SP, et al. Randomized controlled trial of oral omega-3 PUFA in solar-simulated radiation-induced suppression of human cutaneous immune responses. Am J Clin Nutr. 2013;97(3):646-652. doi:10.3945/ajcn.112.049494