Omega-3, allergie ed intolleranze alimentari

Previeni le allergie e le intolleranze alimentari dei bambini assumendo gli omega-3 già in gravidanza. Scopri i benefici e il dosaggio giornaliero.

Omega-3, allergie ed intolleranze

Un riassunto dell’articolo del Dr. Volker Schmiedel “Allergie e omega-3”

L’importanza di assumere gli omega-3 marini in gravidanza

Se la donna in gravidanza ha un rapporto omega-6/-3 molto elevato, dunque un indice di omega-3 molto basso, significa che sta seguendo una dieta ricca di acidi grassi omega-6 (le cui fonti sono prodotti animali, diversi oli vegetali..) e molto povera di omega-3 marini EPA e DHA (le cui fonti sono pesci e alghe). Questo tenore alimentare aumenta del 37% il rischio che possano sussistere delle allergie entro i 5 anni di vita (2). Uno studio epidemiologico di questo tipo (confronto statistico tra fattori di rischio o di prevenzione e il sussistere di malattie allergiche) è indicatore che ci sia un nesso tra indice di omega-3 e l’insorgere di allergie.

Un altro studio scientifico ha coinvolto 736 donne in gravidanza, che sono state suddivise in due gruppi: ad un gruppo sono stati somministrati 2,4 g di omega-3 (poco più di un cucchiaio di olio di pesce) al giorno, all’altro 2,4 g di olio d’oliva, questo a partire dalla ventiquattresima settimana di gravidanza. Dopo il parto sono state condotte delle analisi, da cui sono emersi dei dati interessanti: un bambino su 4 di quelli nati da mamme, che avevano assunto olio d’oliva, soffriva d’asma già all’età di 3 anni, mentre tra i figli delle donne, alle quali era stato somministrato dell’olio di pesce, soltanto un bambino su 6 soffriva di asma. Si può concludere che ogni madre in dolce attesa dovrebbe assumere almeno 2 g di omega-3 al giorno durante la gravidanza per ridurre o addirittura dimezzare il rischio che il proprio figlio possa soffrire di asma infantile (3). Gli acidi grassi essenziali omega-3 si possono assumere tramite una giusta alimentazione integratori alimentari.

Altrettanto interessante è una meta-analisi (ovvero una sintesi di diversi studi simili su un tema specifico), che riguarda il rischio di sviluppare un eczema durante il primo anno di vita. Questa analisi dimostra come il consumo regolare del giusto dosaggio di omega-3 (oltre 2 g al giorno)  in gravidanza, possa ridurre il presentarsi di eczemi del 40% e di raffreddori del 50% ca. durante il primo anno di vita (4). 10 studi prospettici e 5 studi clinici controllati randomizzati confermano l’influenza positiva della regolare assunzione di omega-3 durante la gravidanza (5):

DisturboRischio
Eczema0,56
Positività ai test cutanei0,68
Intolleranza alle uova0,55
Varie intolleranze alimentari0,59

I risultati mostrano come gli omega-3 possano influire positivamente, riducendo da un terzo alla metà il rischio di allergie.

Un altro studio interessante ha analizzato gli effetti degli omega-3 sui neonati prematuri.
Questo studio ha preso a campione di 657 donne con neonati prematuri (durata della gravidanza < 33 settimane), che è stato poi suddiviso in due gruppi. Le donne del primo gruppo hanno assunto regolarmente omega-3, mentre quelle del secondo gruppo del placebo. Il risultato è stato che all’età di 18 mesi tutti i neonati del gruppo omega-3 soffrivano del 59% in meno di febbre da fieno. Con il passare degli anni, quindi durante l’adolescenza, addirittura dell’85% in meno (7).

È stato esaminato anche l’effetto degli omega-3 su neonati altamente esposti al rischio di nascere con allergie e intolleranze. Questo studio ha coinvolto 145 donne in dolce attesa, che sono anche state suddivise in due gruppi: ad un gruppo sono stati somministrati 2,7 g di acidi grassi omega-3 al giorno, mentre all’altro del placebo. Questo a partire dalla venticinquesima settimana di gravidanza fino a 3,5 mesi post parto.
L’esito è stato molto positivo: più è alto il livello di omega-3 nella madre e nel bambino, minore è il rischio di una reazione allergica (8). Anche in questo caso, in cui i neonati sono più esposti al rischio, il beneficio dell’assunzione del giusto dosaggio di omega-3 resta evidente.

Nei bambini, quindi, la questione della prevenzione di malattie allergiche tramite gli acidi grassi omega-3 è chiara ed inequivocabile. Ma negli adulti? 388 tedeschi adulti hanno dovuto compilare un dettagliato questionario nutrizionale. Il risultato è stato che quei soggetti che consumavano regolarmente una certa quantità di pesce, avevano minore probabilità di risultare positivi al RAST test (test di radioallergoassorbimento). Più è elevato il consumo di alimenti ricchi di omega-3 EPA e DHA, meno si sarà esposti ad una reazione allergica (9).

Asma & omega-3

Passiamo ora all’asma, una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, caratterizzata dall’ostruzione, spesso reversibile, dei bronchi. Mentre un’allergia, seppur fastidiosissima, è spesso innocua, l’asma può essere fatale. Gli omega-3 aiutano contro l’asma?

Tra il 1985 ed il 2005, 4.162 americani con familiari asmatici e di età compresa tra i 18 e i 30 anni hanno dovuto compilare un questionario nutrizionale. Ci sono stati 446 nuovi casi di asma durante il periodo in esame. Il rischio statistico di sviluppare l’asma è stato confrontato con il quantitativo di omega-3 assunto tramite la loro dieta. La quinta persona di tutto il campione che assumeva più omega-3 al giorno (ca. 0,4 g) solamente tramite alimentazione era esposta ad un rischio dello 0,46 di contrarre asma (10). 0,4 g sono veramente pochi, anche se superiori alla media giornaliera di consumo della maggioranza: 0,1-0,2 g.

Un altro studio ha esaminato 38 pazienti, che soffrivano di asma allergico (allergia al polline) insieme ad altri 19 volontari sani. Tutti gli asmatici avevano un indice di omega-3 nettamente inferiore rispetto ai soggetti sani. Ma anche tra gli asmatici sono emerse delle differenze: chi aveva un bassissimo livello di omega-3 ha reagito ad una provocazione inalatoria di polline di erba con una riduzione del FEV1 (Volume Espiratorio Massimo nel I Secondo) del 23%, mentre in quelli con un miglior apporto di omega-3 è stata riscontrata una riduzione soltanto del 16% (11).

Allergie alimentari – l’importanza di mangiare bene

Seguire una dieta equilibrata integrando omega-3 EPA e DHA aiuta alla prevenzione di allergie ed intolleranze alimentari (12). Un esperimento ha analizzato gli effetti di una dieta ricca di omega-6 (soia, oli vegetali..) e di una ricca di omega-3 marini EPA e DHA (pesci e alghe) sui topi. Successivamente questi animali sono stati sensibilizzati nei confronti di arachide e siero di latte. Il gruppo che seguiva una dieta ricca di omega-3 marini EPA e DHA ha presentato una reazione allergica cutanea sia all’arachide che al siero, nettamente inferiore rispetto all’altro gruppo, che stava seguendo una dieta ricca di omega-6.

Conclusione

In conclusione si può affermare che, se assunti regolarmente ed in giusta quantità, gli acidi grassi omega-3 possano prevenire e curare il rischio di allergie ed intolleranze alimentari. È comunque sempre importante non trascurare il tema “inquinamento dei mari” e la presenza di metalli pesanti e tossine nei pesci, soprattutto quelli di grandi dimensioni. Un olio di pesce e un olio di alga di alta qualità vengono purificati con cura e quindi possono essere assunti tranquillamente.

Fonti:
Allergien und Omega-3, Dr. Schmiedel
(1) P Ellwood, MI Asher, L García-Marcos, H Williams, U Keil, C Robertson, G Nagel: Do fast foods cause asthma, rhinoconjunctivitis and eczema? Global findings from the International Study of Asthma and Allergies in Childhood (ISAAC) Phase Three. Thorax doi:10.1136/thoraxjnl-2012-202285
(2) Nwaru BI, Erkkola M, Lumia M et al: Maternal intake of fatty acids during pregnancy and allergies in the offspring. Br J Nutr. 2012 Aug;108(4):720-32. doi: 10.1017/S0007114511005940. Epub 2011 Nov 9.
(3) Bisgaard H, Stokholm J, Chawes BL et al: Fish Oil–Derived Fatty Acids in Pregnancy and Wheeze and Asthma in Offspring. N Engl J Med. 2016 Dec 29;375(26):2530-9. doi: 10.1056/NEJMoa1503734.
(4) Zhang GO, Liu B, Luo CQ; Fish intake during pregnancy or infancy and allergic outcomes in children: A systematic review and meta-analysis. Pedriatic Allergy and Immunology, 2017 Mar;28(2):152-161. doi: 10.1111/pai.12648. Epub 2016 Oct 28.
(5) Best KP, Gold M, Kennedy D et al: Omega-3 long-chain PUFA intake during pregnancy and allergic disease outcomes in the offspring: a systematic review and meta-analysis of observational studies and randomized controlled trials. Am J Clin Nutr. 2016 Jan;103(1):128-43. doi: 10.3945/ajcn.115.111104. Epub 2015 Dec 16.
(6) Palmer DJ, Sullivan T, Gold MS et al: Effect of n-3 long chain polyunsaturated fatty acid supplementation in pregnancy on infants‘ allergies in first year of life: randomised controlled trial. BMJ. 2012 Jan 30;344:e184. doi: 10.1136/bmj.e184.
(7) Manley BJ, Makrides M, Collins CT et al: High-dose docosahexaenoic acid supplementation of preterm infants: respiratory and allergy outcomes. Pediatrics. 2011 Jul;128(1):e71-7. doi: 10.1542/peds.2010-2405. Epub 2011 Jun 27.
(8) Furuhjelm C, Warstedt K, Fagerås M et al: Allergic disease in infants up to 2 years of age in relation to plasma omega-3 fatty acids and maternal fish oil supplementation in pregnancy and lactation. Pediatr Allergy Immunol. 2011 Aug;22(5):505-14. doi: 10.1111/j.1399-3038.2010.01096.x. Epub 2011 Feb 20.
(9) Schnappinger M, Sausenthaler S, Linseisen J et al: Fish consumption, allergic sensitisation and allergic diseases in adults. Ann Nutr Metab. 2009;54(1):67-74. doi: 10.1159/000207357. Epub 2009 Mar 6.
(10) Li J, Xun P, Zamora D et al: Intakes of long-chain omega-3 (n-3) PUFAs and fish in relation to incidence of asthma among American young adults: the CARDIA study. Am J Clin Nutr. 2013 Jan;97(1):173-8. doi: 10.3945/ajcn.112.041145. Epub 2012 Nov 28.
(11) Kitz R, Rose MA, Schubert R et al: Omega-3 polyunsaturated fatty acids and bronchial inflammation in grass pollen allergy after allergen challenge. Respir Med. 2010 Dec;104(12):1793-8. doi: 10.1016/j.rmed.2010.06.019. Epub 2010 Jul 15.