La gente in passato (almeno la maggioranza) mangiava in modo diverso. Spesso c’era solo un porridge. Due volte alla settimana si mangiava forse il cosiddetto “cibo dei poveri”, il pesce. E la carne veniva mangiata non più di una volta alla settimana. Gli oli vegetali erano quelli ricchi di omega-3, come l’olio di semi di lino e l’olio di colza. Anche se da questi non si forma quasi nessun’EPA e DHA, non si produce nemmeno l’acido grasso omega-6 AA che favorisce l’infiammazione; al contrario dell’acido linoleico dei girasoli, che oggi mangiamo spesso. Quindi, solo il fatto che si mangiava molto meno carne e nessun prodotto industriale hanno contribuito a far sì che la maggior parte delle persone 150 anni fa avessero probabilmente un quoziente AA/EPA di circa 3, il che è molto buono. Simile, tra l’altro, a quello che si può ottenere con la dieta mediterranea se si mangia veramente in maniera tradizionale, come si è praticato fino agli anni ’60.